CeSDAS propone un percorso intensivo di ricerca e sperimentazione rivolto sia a giovani che vogliano avvicinarsi alle pratiche della drammaturgia applicata allo spazio, sia ad artisti e professionisti che abbiano già maturato esperienza e vogliano sperimentare nuove modalità artistiche e performative. Il percorso intensivo abbraccia tutti gli ambiti della performatività, dal teatro in senso stretto alla live art e all’installazione ambientale, per esplorare le potenzialità drammaturgiche dello spazio e sperimentare il narrative environment e le costruzioni performative e installative site-specific.
Articolato in quattro settimane di formazione in presenza, il corso intensivo prevede 120 ore di pratica laboratoriale progettata per coinvolgere gli studenti nella ricerca e nella sperimentazione secondo le metodologie anglosassoni di practice-as-research e di peer-learning.
Il corso ha un approccio pragmatico e fortemente transdisciplinare per sperimentare metodologie diverse, capaci di sollecitare le potenzialità individuali e ampliare le capacità creative degli studenti.
Alle lezioni frontali di teoria, storia e tecnica si affiancano laboratori dinamici e progetti individuali o di gruppo frutto di specifici incarichi dei docenti. Il contatto di produzione con i professionisti coinvolti, tutti protagonisti della scena accademica internazionale, è finalizzato a stimolare un confronto funzionale all’apprendimento e allo sviluppo curriculare.
Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza.
Programma
PRIMA SETTIMANA (14/21 Aprile | Palermo)
PAUL ALLAIN in “THE TOTAL ACT IN TOTAL SPACE”
Se partiamo con e dai principi e dalle pratiche di Jerzy Grotowski, abbiamo solo il corpo nello spazio. Minimale forse, ma per il teatro e la performance questo è già più che sufficiente: il corpo è con gli altri, interpreti e spettatori, sempre in movimento e inserito nel proprio spazio e in quello degli altri. Una volta formato e organizzato, ha capacità straordinarie.
Il corso inizia con allenamento ed esercizi di voce e corpo, per poi passare all’azione, fisica e vocale, in uno spazio definito che deve essere determinato dagli studenti nel rispetto di alcuni principi fisici chiave come allineamento, radicamento, consapevolezza, risonanza e concentrazione. I partecipanti utilizzano questi strumenti e approcci per dare vita a brevi performance di gruppo sotto la guida e sulla base dei feedback dei pari.
Attraverso lezioni, proiezioni e discussioni, questa pratica è inquadrata nel contesto del teatro polacco e contemporaneo europeo e asiatico, esaminando le implicazioni di termini chiave come Total Act, via negativa, ambiente naturale ed energia animale.
Gli studenti non hanno bisogno di precedenti esperienze teatrali o di performance, ma devono avere il desiderio di sperimentare e lavorare sul proprio corpo e con la voce. Prima dell’inizio del corso, gli studenti devono imparare a memoria un breve soliloquio di 1 minuto nella loro lingua madre (o in inglese se abbastanza sicuri), da utilizzare durante la formazione. Il soliloquio deve essere preso da un testo classico – testo teatrale, racconto o poesia – e avere una dimensione poetica (non domestica né quotidiana).
A tutti gli studenti è richiesta una buona conoscenza della lingua inglese.

Paul Allain è professore di Theatre and Performance alla University of Kent, in Gran Bretagna. Oltre a lavorare come Movement Director e a formare attori per istituzioni come la Royal Shakespeare Company e il National Theatre, Paul Allain ha all’attivo numerose pubblicazioni sulla formazione degli attori e sui processi di performance contemporanea sia come autore che come editore, con un focus particolare sul teatro polacco contemporaneo e su Suzuki Tadashi. Il suo progetto più recente, https://thedigitalperformer.co.uk, esplora l’incontro tra formazione dell’attore e tecnologie digitali. Specialista di Jerzy Grotowski e di Gardzienice Theatre Association, con cui ha collaborato a lungo, Paul Allain ha ricevuto il premio Witkacy e un riconoscimento dal Governo polacco per i suoi sforzi nella promozione della cultura polacca all’estero.
SECONDA SETTIMANA (17/22 Luglio | Palermo)
PETE BROOKS in “EXPANDING SCENOGRAPHY”
Il corso indaga i confini tra narrativa cinematografica e drammaturgia performativa, attraverso un uso innovativo e immersivo della scenografia e della multimedialità. Gli studenti sperimentano i media digitali e le performance dal vivo, creando opere su piccola scala ed esplorando le potenzialità drammaturgiche dello spazio e della virtualità.

Pete Brooks è un regista e accademico britannico. Lavora con la compagnia teatrale britannica Imitating the dog dal 2004 e insegna alla Central Saint Martin’s di Londra. Pete Brooks ha una lunga storia di ideazione di opere teatrali originali, oltre ad aver diretto sia classici che musical commerciali. La sua ricerca performativa è di natura pratica e teorica: crea performance che si basano sull’osservazione del dramma della vita quotidiana, raccogliendo materiali dalla cultura e imponendoli allo spazio fisico e psicologico. Le performance che crea includono improvvisazione, errori, paura, così come progetti e azioni premeditate.
TERZA SETTIMANA (24/29 Luglio | Alcamo)
ZOUKAK THEATRE COMPANY
Il corso si concentra sul lavoro della compagnia Zoukak: collaborativo, con un’enfasi sul processo e sull’atto della creazione, porta i partecipanti a contribuire allo sviluppo di materiali per l’ideazione di performance originali, attraverso vari processi di generazione di contenuti, tra cui scrittura, improvvisazione, movimento fisico, costruzione di scene, lavoro site-specific, ricerca e riflessione attiva.
Il corso esplora la natura multiforme del teatro: dagli approcci più intuitivi e spontanei alle pratiche di costruzione teatrale più codificate, per dar vita a una performance finale, con un focus sui vari modi di concepire un’idea e formare un punto di vista personale all’interno dei più ampi contesti sociali e politici del gruppo, che scaturiscono dalle connessioni personali di ciascun individuo con ogni singolo tema trattato.
Zoukak propone strumenti per creare contenuti, costruire narrazioni e istigare azioni attraverso una stratificazione di storie personali, storie locali, mitologia ed eventi politici, facendo uso di iconografia e cliché.
I partecipanti sono invitati ad ascoltare le storie degli edifici e degli spazi della città, a tessere attorno a essi le proprie storie e trovare modi creativi per abitare quegli spazi con le loro narrazioni. Il lavoro si evolve attorno ai molteplici corpi della città, i corpi performativi con la storia e la politica che portano, i corpi insiti nelle storie e le varie narrazioni che possono essere generate attraverso questi incontri.
I partecipanti hanno l’opportunità di sperimentare all’interno di un processo di creazione non lineare che incorpora vari e molteplici input e si fonde in una drammaturgia completa che porta a una narrazione specifica legata al momento, allo spazio della creazione, alle circostanze, alle varie pratiche, e persone coinvolte.

QUARTA SETTIMANA (22/29 Settembre | Palermo)
DEEPAN SIVARAMAN – OXYGEN THEATRE COMPANY
Il corso esplora il legame tra scenografia, spazio e testo. Sviluppa strategie compositive per performance visive ispirate a testi drammatici. L’approccio guarda alle pratiche teatrali indiane postcoloniali così come all’avanguardia occidentale e al teatro mondiale.

Deepan Sivaraman è un regista teatrale, scenografo, drammaturgo e accademico con sede a Delhi. È direttore artistico e fondatore della Oxygen Theatre Company, che ha prodotto alcune delle opere più innovative del teatro indiano recente. Durante gli ultimi 20 anni di carriera teatrale, ha progettato e diretto più di 70 produzioni per varie compagnie e istituzioni accademiche in India e in Europa. Alcune delle sue opere sono state rappresentate nei festival teatrali più importanti al mondo, tra cui Avignone, Alameda, Edimburgo, Prithvi, ITFOK, META e Bharat Rang Mahotsav. Ha ricevuto la borsa di studio Charles Wallace India Trust nel 2003, il Kerala Sangeet Nataka Academy Award per la regia teatrale nel 2012 e il Mahindra Excellence National Theatre Awards nel 2010 come miglior regista, scenografo e coreografo.

